La segretaria del Partito Democratico è tornata a parlare della riforma fiscale e della sua principale avversaria politica.
Elly Schlein e Giorgia Meloni: due volti che rappresentano due fazioni diametralmente opposte destinate a continuare a scontarsi per salire al potere in Italia. La segretaria del Partito Democratico è tornata a parlare di riforma fiscale e lo ha fatto sulle pagine di Repubblica, riservando un pensiero anche alla sua principale avversaria politica.
Il PD, per Schlein, “si batte per tagliare le tasse sul lavoro e sulle imprese. Ma per farlo bisogna contrastare l’evasione fiscale. Il governo Meloni, dal suo insediamento, ha proposto ben dodici proposte di condono. Quello fiscale è un incentivo dichiarato all’evasione, ai danni dei contribuenti onesti che pagano le tasse. Un’impostazione dannosa per la tenuta dei servizi pubblici ma anche fallimentare, come ha riconosciuto la Corte dei conti, che ha portato ad incassare negli ultimi anni solo il 37,5 per cento rispetto a quanto dovuto”.
“Il radicalismo dolce” di Romano Prodi
La Schlein ha detto la sua anche sull’espressione utilizzata da Romano Prodi, quella di “radicalismo dolce“. “Non penso si riferisse a me – ha commentato la segretaria del Partito Democratico – ma più in generale al tipo di impostazione che deve avere la politica di un partito di sinistra capace di mettere al centro i temi della salute, i lavoro, la casa, il clima. Questioni di cui le famiglie discutono a cena“.
“Il Pd è un partito plurale e continuerà a esserlo – ha aggiunto Schlein -. I congressi servono per scegliere la linea politica, non a sopprimere il pluralismo interno. Siamo circondati da partiti personali legati al leader di turno. Il Pd è l’unico davvero democratico e plurale, è la nostra forza“.